MOLISE SPETTACOLI in collaborazione con MEDITERRAREA presentano
GIAMPIERO INGRASSIA e BARBARA COLA in
SALVATORE GIULIANO
Musical di Dino Scuderi
Testi di
Pierpaolo Palladino, Franco Ingrillì, Dino Scuderi
Liriche aggiuntive
Stefano Curina
Musiche di Dino Scuderi
Con
LUCA NOTARI
e la partecipazione di
PIERLUIGI MISASI
Regia GIAMPIERO CICCIO’
Direzione musicale DINO SCUDERI
Coreografie AURELIO GATTI
Scene ANDREA BIANCHI/FORLANI
Costumi ALESSANDRA BENADUCE
Light Designer UMILE VAINIERI
Sound Designer EMANUELE CARLUCCI
www.salvatoregiulianoilmusical.it
LA STORIA
ATTO I
Dopo un monologo nel quale Mariannina difende la memoria del fratello (Prologo), inizia l’Overture.
Settembre 1943. Palermo, Piazza Politeama. Il leader del Movimento Separatista Siciliano (M.I.S.) On. Andrea Finocchiaro Aprile sostiene un fiero comizio davanti a migliaia di siciliani (La storia è amica), mentre in una località di montagna, Quarto Molino, un giovane di Montelepre di 20 anni, Salvatore Giuliano, è bloccato da una pattuglia di carabinieri mentre trasporta del grano comprato al mercato nero, e sta per essere arrestato con l’accusa di contrabbando.
In un tentativo di fuga, durante un breve scontro a fuoco, Salvatore Giuliano estrae una pistola e uccide uno dei carabinieri, dandosi alla fuga sulle montagne in cerca di riparo poiché ferito da una pallottola ad un fianco (Giuliano ferito).La notizia dell’episodio corre velocemente per tutto il paese (Bar del paese).
Sostenuto dalla sorella giura vendetta quando assiste all’arresto del padre prelevato da casa e trascinato in manette in carcere (Notti infinite / Irruzione dei carabinieri).
Organizza da solo un piano per far evadere il padre ed altri detenuti dalla caserma dei carabinieri, e li conduce sulle montagne dove potranno finalmente rifugiarsi al sicuro (Vendetta).
Giuliano rivela all’amico e luogotenente Gaspare Pisciotta uno strano sogno, presagio di morte, fatto quella notte, ma quando una camionetta dei carabinieri è avvistata dai suoi uomini, la banda è costretta a fuggire (Il sogno di Giuliano).
Separati dalla distanza, Salvatore e Mariannina lamentano il repentino cambiamento di vita che ha colpito entrambi (Angelo mio).
Capodanno 1945: Giuliano e la sua banda irrompono durante una festa nella villa di una ricca contessa e rapinano i convitati. Il saccheggio è interrotto da Giuliano quando quest’ultimo riconosce tra gli ospiti il capomafia Don Calogero Vizzini (Festa di Capodanno / Rapina). I convitati restano sorpresi, soprattutto le signore, che sembra abbiano persino apprezzato l’affascinante bandito (Che beltà).
Ad una riunione segreta di separatisti, Don Calogero Vizzini propone la formazione di un Esercito Volontario guidato da Giuliano: l’E.V.I.S. (Casa Tasca).
Nonostante il rifiuto sdegnato di Finocchiaro Aprile, Vizzini incarica Nitto Minasola, emissario per conto della mafia, di informare Giuliano del progetto, e ad offrirgli il grado simbolico di colonnello dell’E.V.I.S. (Giuliano colonnello).
Giuliano accetta, certo che questo potrà porre fine al suo stato di bandito e farà di lui un eroe (Tornerà). Vizzini convince Mariannina a candidarsi con i separatisti alle prossime elezioni regionali (Vizzini e Mariannina). Mariannina abbraccia la causa, sebbene piena di rimpianti (Passaru i sogni)
Nelle strade di Montelepre il popolo è pronto per unirsi all’ E.V.I.S., l’esercito volontario separatista (E’ l’ora del coraggio). Tra questi, un giovane di nome Michele raggiunge Giuliano per consegnargli un messaggio e riesce ad entrare a far parte della banda (Michele incontra Giuliano), mentre a Palermo Mariannina sostiene un energico comizio elettorale per le masse che inneggiano alla libertà della Sicilia (Comizio di Mariannina / Ora di libertà).
ATTO II
Entr’acte (strumentale)
Giuliano è diventato una star, amato dalle donne, fotografato e intervistato dalla stampa internazionale (Giuliano è una star). La giovane giornalista svedese Maria Cyliakus si avventura da sola sulle montagne di Montelepre per incontrarlo. Giuliano è colpito da questa bellezza scandinava e s’innamora, sebbene lei debba andar via presto (Come per magia).
Nonostante gli sforzi i separatisti perdono le elezioni regionali (Elezioni regionali). Don Calogero Vizzini cerca nuove alleanze tra i vertici del nuovo panorama politico nazionale, ed è convinto che Giuliano potrà essere ancora utile per scoraggiare la crescente ascesa in Sicilia del PCI (Casa Vizzini). Dunque l’E.V.I.S. è sciolto e il sogno di poter diventare l’eroe della Sicilia naufraga miseramente (L’E.V.I.S. è sciolto).
Vizzini manda Nitto Minasola da Giuliano per proporgli un delicato incarico “politico” grazie al quale Giuliano riceverà un falso passaporto che gli consentirebbe di scappare in America. Giuliano, sentendosi ormai perduto, accetta (Minasola e Giuliano).
Il giorno della festa dei lavoratori, infatti (1 maggio 1947) ad una manifestazione comunista a Portella delle Ginestre, Giuliano e la sua banda sparano contro centinaia di persone innocenti. È una strage (Portella delle Ginestre).
Il giovane Michele, pieno di rabbia e disperazione (Lamento di Michele), dopo aver dato a Giuliano dell’infame e del traditore del popolo, lo abbandona lasciando il bandito in preda alla disperazione (Michele e Giuliano).
A seguito della strage, lo Stato decide di inviare immediatamente in Sicilia il Colonnello dei carabinieri Ugo Luca allo scopo di chiudere definitivamente, e con ogni mezzo, il “caso Giuliano”. Montelepre è così sotto assedio dai militari (Repressione).
Mariannina riesce comunque ad organizzare per il fratello un fuga a Castelvetrano, i due riescono a incontrarsi fugacemente, ma la donna sente dentro di sé che lo vedrà per l’ultima volta, e giura che trascorrerà l’intera sua esistenza in difesa del fratello (Davanti ai passi tuoi).
La mafia, attraverso Nitto Minasola, propone un accordo con il Colonnello dei carabinieri: saranno loro stessi a consegnare Giuliano, il quale conosce troppe verità scomode (Luca e Minasola). Il Colonnello Luca accetta la proposta ed alcuni dei membri della banda vengono catturati grazie a Minasola. Ma Giuliano intuisce tutto per tempo e cattura immediatamente Minasola minacciando di ucciderlo insieme con Don Calogero Vizzini (Giuliano rapisce Minasola).
Minasola tuttavia, approfitta della momentanea assenza del bandito per promettere a Gaspare Pisciotta la libertà in cambio di Giuliano. Pisciotta si lascia convincere e libera il prigioniero (Pisciotta e Minasola).
Giuliano avverte che la fine è vicina (Unni mi votu). È raggiunto da Gaspare Pisciotta, il quale lo uccide durante il sonno. I carabinieri, d’accordo con Pisciotta, trasportano immediatamente il cadavere nel cortile di casa, e scaricano alcune raffiche di mitra sul corpo ormai esanime di Salvatore Giuliano, per far credere al mondo intero che il bandito è stato ucciso per merito dei carabinieri, in seguito ad un fantomatico scontro a fuoco (Finale).