*Miglior spettacolo al festival teatrale “LA CULTURA TI FORMA”
IRIS TEATRO e MEDITERRAREA
presentano
IL POSTO SEGRETO
scritto da Antonia Gualtieri e Dino Scuderi
Regia e musiche di DINO SCUDERI
con ANTONIA GUALTIERI
assistente alla regia Marco Pupa
Liberamente ispirato ad una storia realmente accaduta
Sinossi
Roma novembre 1991.
In un appartamento della capitale è tenuta nascosta, sotto falsa identità dalle forze dell’ordine, una giovane collaboratrice di giustizia di 17 anni a cui le sono stati uccisi dalla mafia il padre e il fratello. Il pubblico è testimone del suo travagliato percorso di denuncia e rigetto delle logiche mafiose a cui fu educata sin da bambina e, per tale motivo, ripudiata dalla famiglia.
A seguito del suo trasferimento forzato a Roma, la nostra protagonista inizia a comprendere il nuovo mondo. Un mondo basato su valori completamente diversi da quelli che conosceva, e che causano in lei un graduale e profondo percorso di revisione dei propri ideali. La paura di essere individuata dalla mafia e il desiderio di ricostruirsi una vita convivono quotidianamente nell’animo della giovane che, inaspettatamente, trae nuova linfa vitale dall’incontro con un giovane in Piazza S. Pietro e con il quale intreccia ben presto una storia d’amore. Ma non perde mai di mira la sua sete di giustizia.
A seguito di numerosi incontri e interrogatori il rapporto tra lei e l’unico uomo che è riuscito a guadagnare la sua fiducia e convincerla a rompere il muro d’omertà, il giudice Paolo Borsellino, diventa sempre più familiare a tal punto che lo chiamerà affettuosamente zio. Ma nel luglio del 1992 Paolo Borsellino viene barbaramente ucciso.
Tale notizia scuote talmente l’animo e i pensieri della ragazza che, una settimana dopo la morte del giudice, appunta sul proprio diario: “sei morto per cio’ in cui credevi, ma io senza di te sono morta“, togliendosi la vita lanciandosi nel vuoto dal balcone del proprio appartamento romano.
Aveva quasi 18 anni.
Ma se la Storia ci riporta questo ultimo suo gesto tragico, la protagonista del nostro spettacolo decide per sé, nell’istante ultimo, una sorte diversa. Coglie l’attimo che la magia del teatro le concede per essere ancora viva, per poterci ancora parlare, per spronarci a credere che il senso della vita è qualcosa che si costruisce vivendo a partire dalla propria storia, dai propri affetti, dall’esperienza umana, dalle cose e dalle persone che ami, dai valori per cui sei disposto a sacrificare qualcosa, da ciò in cui credi. Il senso della vita glielo diamo noi, con i nostri sogni, le nostre speranze, con il desiderio di raggiungere la pienezza di chi siamo.